Cos’è?
Inserito nella Legge di Bilancio 2021 (art. 1, commi 117-123, legge n. 178/2020), il Bonus Chef è un’agevolazione che prevede un credito di imposta che può arrivare fino al 40% delle spese sostenute per i cuochi professionisti, siano essi dipendenti o lavoratori autonomi con partita IVA, fino a 6.000 euro, per spese sostenute tra il 1° gennaio e il 30 giugno 2021.
A chi è rivolto?
Può richiedere il bonus Chef anche chi non è in possesso del codice Ateco 5.2.2.1.0, utilizzato per identificare la categoria “cuochi in alberghi e ristoranti”.
Di conseguenza, possono accedere all’agevolazione anche pasticceri e pizzaioli che operano in tali strutture.
Quali spese rientrano nel Bonus Chef 2021?
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- acquisto di macchinari con classe energetica elevata per la lavorazione, la trasformazione, la cottura e la conservazione di prodotti alimentari.
- strumenti e attrezzature varie professionali per il settore della ristorazione.
- corsi di aggiornamento o specializzazione strettamente funzionali all’attività.
Come richiederlo e usarlo?
Il Bonus è utilizzabile in compensazione mediante F24, è escluso da IRPEF e IRAP e non concorre alla determinazione del rapporto di deducibilità. Il credito d’imposta può anche essere ceduto ad altri soggetti, comprese le banche e gli altri intermediari finanziari.
Il decreto del Ministro dello sviluppo economico (MISE), di concerto con il Ministro del lavoro e delle politiche sociali e il Ministro dell’economia e delle finanze (MEF), definirà i criteri e le modalità di attuazione del beneficio (provvedimento che è da emanarsi entro il 2 marzo 2021).
Il budget complessivo stanziato dall’Esecutivo per la misura ammonta a 1 milione di euro per il 2021. La stessa somma è prevista anche per gli anni 2022 e 2023.